Fonte: https://www.lineapress.it
In realtà non si tratta di mera assistenza sessuale, ma di una vera e propria “assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità”. Come si legge nel testo di legge, intitolato “Sperimentazione regionale per l’assistenza emotiva, affettiva e sessuale per persone disabili o con patologie invalidanti”
Alla base della proposta consiliare vi è infatti l’intento di garantire alle persone disabili attività sessuale, in nome del “rispetto” e della “educazione“. Al tal fine l’idea di affiancare ai disabili nel percorso sessuale dei veri e propri assistenti sessuali. Nella proposta di legge n.357 è delineata infatti la figura dell’operatore del benessere sessuale: “un operatore professionale con
orientamento bisessuale, eterosessuale o omosessuale che deve avere
delle caratteristiche psicofisiche e sessuali sane”.